Description
La cappella di Verana, sotto il titolo dell'Addolorata, chiamata anche di La Grange, fu costruita nel 1744 e benedetta il 7 marzo 1746.
Intorno al 1744 un abitante del villaggio de La Grangi, Jean-Pierre Danna, "par un légat et voeu et dévotion", aveva fatto costruire a proprie spese una cappella dedicata a Notre-Dame de Pitié, che serviva le due frazioni di La Grangi e Verana61. Terminati i lavori, aveva provveduto ad acquistare tutti gli ornamenti necessari e il 25 febbraio 1746 aveva riunito gli abitanti dei due villaggi alla presenza del notaio Joseph Baudin affinché si impegnassero al mantenimento della cappella, dove lo stesso Danna aveva fondato una messa annuale da celebrarsi ogni 2 luglio, festa della Visitazione. Nel 1786, nell’État de la Paroisse, la cappella e tutto il suo arredo interno risultavano in buono stato. Essa possedeva una piccola campana, un calice con la coppa d’argento dorato con il piede di ottone, una patena di rame dorato, una pianeta di seta "à fil d’argent différentes fleurs", un camice con amitto e cordoni, quattro tovaglie, un messale romano, un crocifisso, i candelieri e una statua della Vergine. Sull’antico altare settecentesco, in stretta relazione con la dedica della cappella all’Addolorata, trovava posto il gruppo scultoreo raffigurante la Pietà, oggi purtroppo non più conservato poiché rubato nel 1983. Opera di scultori valsesiani, databile intorno alla metà del XVIII secolo e quindi verosimilmente coevo alla costruzione della stessa cappella, esso venne collocato nella seconda metà del XIX secolo nella nicchia centrale del nuovo altare ligneo, interamente dipinto a finto marmo. Sul fronte della mensa di forma trapezoidale un medaglione raffigura il tema evangelico della Visitazione, forse a memoria della messa istituita dal fondatore della cappella, mentre il tabernacolo, sormontato da un tronetto per l’esposizione eucaristica, reca sullo sportello l’immagine del calice con il Ss. Sacramento. L’alzata è scandita da colonne tra le quali si dispongono tre nicchie per le statue, mentre la cimasa presenta al centro la figura del Padre Eterno con il globo e l’aureola triangolare. Nel 1983, oltre alla Pietà, sono state disgraziatamente asportate le sculture poste nelle nicchie laterali e sui gradini dell’altare, tutte databili alla seconda metà del XIX secolo: la statua di Notre-Dame de la Salette con i due pastorelli, a cui è anche intitolata la cappella, una classicheggiante Vergine immacolata caratterizzata da una tunica bianca e un ampio mantello azzurro punteggiato di stelle e infine una santa Barbara, stilisticamente attribuibile alla mano degli scultori Thomasset, con la palma del martirio e una torre quadrata ai piedi. Alla cappella, dedicata anche a san Rocco oltre che all’Addolorata e a Notre-Dame de la Salette, appartenevano inoltre le statue raffiguranti i santi Rocco e Antonio, anch’esse purtroppo rubate. La prima raffigurava il santo nell’atto di mostrare la piaga sulla coscia, con il mantello del pellegrino, le conchiglie e il bordone, mentre la seconda presentava sant’Antonio avvolto in un mantello con i consueti attributi quali il bastone, il campanello, il libro e ai piedi il porcellino. Entrambe, forse in origine poste sull’altare della cappella e in seguito spostate sulla trave dell’arco trionfale accanto al Crocifisso, tuttora in loco, sono attribuibili a quell’anonimo scultore attivo nel terzo quarto del VIII secolo di cui si conservano altre sculture nelle cappelle di Petit Rosier e Grand Mont Blanc. Nel 1996 la cappella è stata ristrutturata e il tetto è stato rifatto.
TESTO TRATTO DAL VOLUME “BORDON R., TESORI DI FEDE A CHAMPORCHER, AOSTA 2015”. Tutti i diritti riservati.
TESTO TRATTO DAL VOLUME “BORDON R., TESORI DI FEDE A CHAMPORCHER, AOSTA 2015”. Tutti i diritti riservati.
Bibliographie
“BORDON R., TESORI DI FEDE A CHAMPORCHER, AOSTA 2015”.
Indirizzo e punti di contatto
Prénom | Description |
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Adresse | fraz. Verana |